-ATTENZIONE- "L'autore del Blog è una persona molto schietta e non sempre molto pacata, per cui alle volte si avvarrà di un linguaggio scurrile e volgare, tenere fuori dalla portata dei bambini da 3 ai13 anni, per effetti collaterali si prega di contattare uno psichiatra, o un esorcista se serve. Anche Gerry Scotti andrà bene."

martedì 18 dicembre 2012

La Paura del domani.



Ciao.


Probabilmente vi starete chiedendo perché non vi saluto nel solito modo un po' strambo. Non sono particolarmente in vena di fare dell'umorismo o almeno provarci.

Sto passando un periodo di completo stress. Sociale, lavorativo persino familiare.

Non vorrei lamentarmi con voi dei miei problemi comunque, ne abbiamo tutti, e so bene che, se siete adulti e impegnati,  siete nella mia stessa situazione, e vi capisco.

La verità è questa, sicuramente qualcuno si troverà nella mia stessa situazione per cui leggerà con maggiore interesse quello che scriverò adesso, i più giovani non capiranno queste parole e in ogni caso sarà un post noioso, per cui se non avete voglia, smettete di leggere qui. Io capirò.
Fate partire questo link.

Ho 22 anni.

Provo una profonda paura. Anzi, terrore. Un terrore che si sta lentamente trasformando in qualcosa di più, una specie di fobia.

Non mangio più, non dormo la notte, passo le giornate chiuso in casa a disegnare come un forsennato come se non esistesse nient'altro, evito gli amici, con la mia ragazza sto uscendo molto meno di quanto normalmente si fa, non gioco a un videogioco da mesi, non vedo film, ascolto musica come se fossero dei boing di voga.

Ho 22 anni.

Ho paura, ragazzi.

Ho molta paura.

Ho paura di non riuscire a fare qualcosa per cui sto sputando sangue e per cui sto impiegando tutto me stesso.
Non credo di essermi impegnato così tanto neppure per l'esame di stato.

Ho paura di arrivare a 30 anni e di non aver concluso nulla dalla vita, e tutto perché voglio disegnare, inseguendo un sogno e basta. Ho paura di fallire, ho paura di non avere altre alternative. Ho paura che qualsiasi cosa che può distrarmi possa provocarmi perdite di tempo inutili.

La notte dormo e sogno di sprofondare, oppure non dormo affatto e sprofondo lo stesso. Ma nello sconforto.

I risultati che ottengo sono mediocri, o comunque non soddisfacenti per il conseguimento dei miei obbiettivi.

E tutto per cosa? Per inseguire degli ideali?

Sì.

Nonostante tutta questa sofferenza, continuo a crederci. Io AMO disegnare, e nella vita non vorrei fare nient'altro che questo. Io sento che è questa la mia strada, perché è quello che desidero fare da una vita sopravvivere disegnando. Ma l'idea di fallire mi sta lentamente uccidendo. Non avevo mai portato a simili livelli la paura. Nemmeno quando mi vengono gli attacchi di panico per l'agorofobia.

Qualche anno fa soffrivo di narcolessia, ma erano stronzate. Ero semplicemente molto, molto stanco.

E quest'anno più di allora. Ma non posso permettermi di dormire. Non ne ho il tempo. Sono in ritardo per la tabella di marcia. Non ho nemmeno il tempo e la voglia di mettermi a fare comunella e  mettermi in mezzo a polemiche o fare stronzate per pariare con gli amici.

Non ne ho il tempo. È già molto tardi, e rischio di perdere l'unico treno che mi porterà a destinazione.

Porcaputtana, è la Circumvesuviana.

Ho 22 anni, e non riesco a godermi la vita come dovrebbe fare qualunque ragazzo della mia età, perché ho paura che, facendo così, non riuscirei poi  a permettermi un futuro.

Ho ascoltato molte persone, tra amici parenti o semplici conoscenti dire sempre la solita frase come una litania che mi rieccheggiava nella testa "Devi pariare e goderti la vita adesso che puoi farlo".
Non dico che hanno torto. Normalmente avrebbero ragione. Non in questo caso però.

Ho sempre lavorato in vita mia, disegnando, a volte gratuitamente, a volte venendo pagato. Più volte gratuitamente. Ma anche quando vieni pagato, la sensazione di potenza è breve ed efimera in confronto alla paura che attanaglia la mente di chi soffre.

La paura, ragazzi. La paura è la malattia più grande per un disegnatore. Avete letto bene, una malattia, talmente distruttiva e allo stesso tempo così tanto utile. A volte, più utile degli insegnanti stessi che provano a insegnarmi un mestiere.

"Di che hai paura? Siamo tutti sulla stessa barca, nemmeno i laureati con il massimo dei voti trovano lavoro"

....Perché diavolo questo dovrebbe confortarmi? Mi rende ancora più chiuso, invece. Mi crea un terrore allucinante sapere di ragazzi dalle capacità incredibili che alla fine non hanno concluso nulla.

Ho combattuto tutta una vita per non diventare un fallito, e anche se gli altri mi reputavano tale, non me ne fregava mai nulla perché non è il parere degli altri che conta, ma quello che ci si sente dentro il proprio cuore per sé stessi che determinano ciò che noi siamo.

Non voglio perdere questa convinzione.  Quindi combatto. Soffro. Soffro tantissimo, per amore di un'ideale che probabilmente in pochi abbracciano davvero.

Perdonatemi lo sfogo, la pateticità, o la melodrammaticità. So bene che toni così non sono belli o divertenti da leggere, rispetto a quel modo di porsi a cui da sempre vi ho abituati soprattutto su questo blog. Ma ne ho bisogno. Non mi basta più confidare questa sofferenza privatamente con la mia ragazza. Avevo bisogno di farlo sapere a qualcuno. Probabilmente tu che leggi, dopo aver letto questo post ti sentirai amareggiato  e invogliato a non perseguire la via del fumetto per via della paura.

Bisogna essere pazzi per non avere paura. E non lo dico io, lo dice il tipo in Small soldier, fantastico film.

Ciò che intendo dire, è che io sono io, e tu sei tu. Non farti sugestionare da quello che dico, piuttosto, ricordati che la vita del fumetto (lollete, altra citazione, che Nerd che sono) è estremamente dolorosa e sconfortante.

Se non hai una grandissima forza di volontà o il coraggio di affrontare te stesso e i tuoi limiti fino allo stremo, rinuncia.

Questo media ne ha fin troppo di disegnatori passivi che  si svegliano un giorno e dicono di voler fare questo mestiere senza conoscere davvero cosa significa FARE questo mestiere.

Io ti dico solo una cosa. Vi dico solo una cosa.

Sono stanco.

Sono davvero molto stanco...






venerdì 14 dicembre 2012

MangEkan (Ovvero il disegnatore di manga)


Salve a tutti piccoli osservatori abusivi in scatola, come andiamo? Purtroppo con la circumvesuviana non tanto bene, immagino.

In ogni caso, sono qui con un nuovo fantasticissimo post riguardo il disegno! Sì, lo so che con lo scorso post ho deviato il target parlando di qualcosa di diverso, ma ogni tanto è giusto variare con gli argomenti,  infondo alla fine più o meno sempre col disegno era collegato...

...Via cavo.

Dunque, solite battute alla Groucho a parte, sapete chi è il tipo della foto che ho postato qui sopra? Eiichiro Oda, il creatore di Onepiace o come si scrive, o almeno credo visto che gli orientali si somigliano tutti ed è difficilissimo distinguerli, e in ogni caso mi è uscito come primo risultato di google, fidiamoci!
Allora, perché ho postato questa foto? Semplice per dirvi onestamente che...

...Attimo di suspance non fa mai male...

 ...Mentivo. Fate un bel respiro profondo, ciò che vi dirò vi farà incazzare e vi farà anche molto male...

 ...Forse un po' alla prostata...

...O allo stress...

...O alla cervicale...


...Ok, basta. Lo dico. Voi, gentili lettori NON diventerete MAI e poi MAI né un mangaka normale né un mangaka di successo come lui.

Perché? Avevo intenzione di spiegarlo io con parole mie, ma vedo che, in ogni caso, al mondo ci sono persone che ragionano al mio stesso modo, quindi semplicemente vi linko un video di youtube del youtubers in questione che vi dirà meglio di me PERCHÈ non diventerete MAI dei mangaka.



Finito di vedere il video? Molto bene, ora potete partire con frasi fatte del tipo "Io credo nei miei sogni, se ci credero con tutto il cuore prima o poi si realizzerà, tu non hai diritto di criticarmi! Io diventero mangaka!".

Finito di dire puttanate? Benissimo! Inizio il discorso alla Rrobe style. (Senza offendere nessuno, è solo una citazione!)

Premetto che siete dei coglioni (Ecco, qui invece volevo davvero offendervi), su quali basi dite che i vostri sogni si realizzeranno? Conoscete un editor di Shueisha?
Immagino di no, immagino non sappiate neppure parlarlo il giapponese.
Scommetto che non accettate nemmeno l'idea di sapere che mangaka significa semplicemente FUMETTISTA in lingua giapponese, ergo è la stessa identica cosa, cambia solo il nome ma alla fine si tratta sempre della stesso medesima professione.
Il vostro sogno di diventare mangaka è impossibile, sia a livello di mercato che a livello filologico.

Oh, andiamo, non mettetevi a frignare, siamo signori, e signore, adulti noi (Ma se siete minorenni, continuate pure), bisogna accettare la realtà. È un dato di fatto e bisogna solo accettarlo e trovare delle alternative. Sono sicuro che nessuno voglia leggere un manga pezzotto italiano, così come nessuno comprerà un pezzotto cinese di un prodotto random, soldi e quoziente intellettivo permettendo. È  pura logica, perché andare dal dilettante sempliciotto che ha iniziato da poco, italiano e da autodidatta piuttosto che andare dall'originale, professionalmente riconosciuto, culturalmente amalgamato e coerente mangaka giapponese? Mangiare la piazza napoletana fatta da dei giapponesi. SICURO! Sarà un capolavoro di arte CULI-IN-ARIA.... E già immagino scene poco signorili.

Seriamente, ragazzi, non prendiamoci in giro. Così funziona il mondo. Però voglio aiutarvi, o almeno provarci, perché infondo avete iniziato a sognare e perseguire questa strada leggendo qualcosa che vi piaceva che però non vi è possibile realizzare, anch'io ero come voi e ho abbastanza sensibilità per provare a darvi consigli, potete accettarli o meno, è una vostra scelta, e lo capisco.

Voi volete fare manga, ma non potete proprio per nulla fare manga in giappone, ma ormai il vostro stile è prettamente manga style, come ne usciamo da questo tunnel? I casi sono tre. O lavorate sullo stile in modo da renderlo accettabile, o cambiate stile e vi fate il culo quanto una capanna, o fate disegno amatoriale non riusciendo mai a pubblicare nulla di concreto su carta.

A tal proposito mi ricordo di quella ragazza che partecipò a Lucca Comics 2011, era chiaramente uno stile shojo manga, il disegno era chiaro, funzionava, ma era pur sempre manga. Non vinse ma la menzionarono, ora non ricordo né il nome del progetto né dell'autrice (Lol, scherzavo, googlando due secondi ho trovato addirittura il blog, dategli uno sguardo, soprattutto se siete appartenenti al gentil sesso e omosessuali Sarina's blog progetto Children's Mirror), ma per arrivare finalista e addirittura essere menzionata a Lucca, fa quasi credere che forse, in futuro, si inizieranno a prendere in considerazione l'ipotesi di creare manga made in Italy, ma la vedo al quanto difficile. Questo perché siamo un popolo conservatore, critico e stupido. Molto stupido, e davvero esageratamente critico. Non ci va bene mai nulla, anche quando qualcosa tecnicamente è perfetto non ammetteremo mai che lo sia, ma questo è un discorso a parte, magari ne parlero in qualche altro post, ritorniamo al discorso...

Se siete intenzionati a voler proseguire questa strada, disegnare fumetti, anche a costo di cambiare stile, va benissimo ragazzi! Anch'io ho optato per questa strada, è complicata e difficile, ma piena di soddisfazioni. Fortunatamente con la globalizzazione e le nuove tecnologie, a differenza di voler diventare mangaka, puoi lavorare per l'America o per la Francia, ormai non è più un caso raro vedere degli italiani lavorare per case editrici estere, quindi avete un'ampia scelta a disposizione, a tal proposito voglio bullarmi un po' mostrandovi una mia foto assieme a Claudio Castellini, forse il primo italiano ad aver lavorato per la Marvel e per la DC.


Sono un uomo bellissimo. Ma narcisismo a parte, basta bullarsi!

Torniamo al succo, in italia ci sono disegnatori professionisti che con uno stile al quanto manga sono riusciti ad andare avanti, ma è un eccezione, non la regola! Un caso famoso che mi viene in mente è sicuramente Massimo dall'Oglio. Vi consiglio di vedere suoi lavori, di aggiungerlo su facebook, di chiedere consigli a lui sul come ha fatto a diventare quello che è disegnando con uno stile euromanga (Non ho mai capito qual è effettivamente la differenza, ma vabbeh). A tal proposito vi straconsiglio anche la sua webcomics, Sprawl, veramente stupendo, sul blog trovate anche foto di come, e con quali strumenti, ha realizzato quelle splendide tavole.

Beh, signori, e signore, al momento non mi viene più in mente niente riguardo questo argomento, io ho semplicemente deciso di cambiare stile e di migliorare di modo da lavorare, magari, per l'america in futuro (Anche se non mi farebbe certo schifo lavorare per la Francia o per la Bonelli).

Vi saluto!


giovedì 6 dicembre 2012

La decima arte

Salve a tutti anonimi lettori, come state? Immagino tutto male, come al solito!

Siamo sotto Natale, la festa della consumazione invernale! Come dite? In realtà è la festa della nascita di Gesù cristo? Oh, Cristo! Me ne farò una ragione.

Battute squallide ma ben articolate a parte, sono qui per parlare della decima arte. Cos'è la decima arte? Non lo so nemmeno io in realtà, ho googlato sperando si riferisse ai videogiochi, i risultati sembrano confermare quindi puppa.

Dunque, della decima arte diciamo che sono molto affezionato come con la nona se non anche di più! (La nona sarebbe il fumetto, se non si era capito).

Sì, per i ritardati mentali: Questo post non parlerà di fumetto o di disegno, non completamente perlomeno.

Premesso questo, inizio col rivelarvi un segreto. Inizialmente non volevo diventare un fumettista.
In realtà il mio sogno fin da piccolo era quello di sviluppare videogiochi, e da buon ragazzino sveglio e appassionato di questo media (NERD!), tramite riviste che compravo all'epoca, cioè PSM e sì non  c'era internet libero all'epoca, il mio piccolo cervellino di individuo medio con occhiali e amante di un particolare media (NERD!) fece 2 + 2 e capii che da italiano MOLTO difficilmente  ci sarei riuscito, ma potevo provarci! Sono sempre stato una testa dura, non m'importava di fallire l'importante era provarci! Così mi rimboccai le maniche, non sapevo programmare, ma proprio zero, io e la tecnologia siamo antichi nemici. Per cui iniziai a disegnare, infondo fin dall'asilo  mi piaceva disegnare, nel mio archivio ho ancora i disegni che facevo anche alle elementari.

Perché disegnare se volevo fare videogiochi? Creare giochi da solo è impossibile oggigiorno, per cui potevo puntare a un ruolo specifico e fare il character design non mi avrebbe certo fatto schifo.

Passarono gli anni, ma da buon ragazzino ignorantello e mentalmente vivace (NERD!) disegnavo poco e nulla, finché non venni a conoscenza di un tool chiamato Rpgmaker. Ebbene signori e signore, mi ci sono applicato di brutto su questo tool, mi ero iscritto anche sulle varie community di making italiane, era diventata una mia seconda vita, e a tratti superava anche la mia prima vita! Insomma, una droga completa. Vi faccio vedere qualche screen di miei vecchissime creazioni.





 M STYLE FIGHTER

In pratica doveva essere un picchiaduro strategico tipo Dragonball Z uscito su gameboy color,
i personaggi li creavo interamente da zero, ed era divertente, faceva proprio al caso mio visto che volevo fare il character design. Purtroppo non sono mai riuscito a farlo funzionare...
La trama non c'era nemmeno, la mia intenzione era fare un videogioco divertente che funzionasse, ma ahimé non ci fu verso.

SHRINE // CLAW WAR

Sarò sincero, non ho idea del perché iniziai a sviluppare questo gioco. La trama sembrava un classico shonen manga difatti anche lo stile di disegno, ormai abbandonato per forza di cose, vagamente è da shonen manga.
La trama parlava di questi due fratelli Jutash e Claus che tentano di tornare a Shrine, la loro città natale poiché il loro padre, il gran sacerdote del regno, è stato assassinato, lungo la strada però scoprono intrighi molto più grandi di quel che sembrano che porterà Shrine in guerra contro Claw l'antico popolo della terra.
Nulla di che. 
Il BS (Battle system per i neofiti) era un semplice GDR a turni, per chi ha provato a fare qualcosa in rpg maker sa quanto è difficoltoso creare un BS funzionante, divertente ma soprattutto spettacolare.
Inutile dire che si, io ero un grafico con una discreta passione e quindi capacità, ma non sono mai stato un granché come programmatore e anche qui il tutto è andato a donnine allegre.


 M M ADVENTURES
Il castello del lollore

Quando la mia esperienza col suddetto tool è andata migliorando iniziai a sviluppare con maggior decisione un platform, che per chi sa quanto è ostico crearne uno con rpg maker sa che ero completamente pazzo.
La trama era semplicissima: Mahun e Melkor (Che poi alla fine erano gli alter ego mio e di un mio amico di quel forum) vengono rapiti da un misterioso individuo che li spinge a recuperare  dei cristalli in diverse location per attivare il suo castello del lollore. Lo scopo? Mistero.
In realtà lo scopo ancora non avevo idea di quale poteva essere, ma era un gioco prettamente umoristico e non-sense, con un gameplay che traeva ispirazione da Crash bandicoot e Tombi.
C'era il megarutto, l'accendino infernale, chitarre metal, ammaccabanane ecc ecc
Una perla, se fossi riuscito a finirlo, ma anche qui fallì perché come già detto, non sono mai stato bravo a programmare, c'erano milioni di bug, specie contro i boss, che non riuscivo proprio a risolvere...



LEAF ARCANICUS
Il pelligrinaggio.

Questo gioco sarebbe stato il primo gioco che avevo intenzione di fare con rpgmaker Xp una versione più aggiornata delle precedenti 2000 e 2003.
In pratica doveva essere un gioco sequel di un fumetto che feci in un forum di making che ebbe successo, il che mi fa strano visto lo stile di disegno... Ma del resto con questo stile di disegno sono arrivato addirittura finalista a Lucca per cui alzo le mani, evidentemente qualche potenzialità per piacere a un pubblico magari c'è.
In ogni caso il BS doveva essere tipo la saga di TALES OF, inutile dire che ho fallito anche qui, e meno male aggiungo io, per fare seriamente un progetto simile sarei dovuto morire  di stenti per la fatica, e a rivederli a diversi anni di distanza, quasi 6 ormai, mi fanno anche cagare graficamente.
Erano bei tempi, tutto sommato. Tralasciando il fatto che mi inimicai mezze community s'intende! I motivi furono diversi, un po' per questo un po' per quello, infantilità e presunzione non sono state molto d'aiuto comunque. Ma sorvolando su questo, mi piaceva molto quello che facevo, sviluppando qualche giochino imparavo molte cose riguardo questo media. Regole più che altro, che ci sono in ogni mestiere, come nel fumetto o l'illustrazione.

Anzitutto, il 2D è completamente diverso dal 3D. La maggiorparte dei nabbi che veniva a fare making incuriositi dal tool non facevano altro che provare a ricreare una sola cosa: Un gioco con il gameplay di Kingdom hearts. Il fottutissimo Kingdom hearts. Come dicevo prima, è assurdo ispirarsi a un gioco dal gameplay 3D per fare un gioco 2D, avrei capito se la maggiorparte si riferisse a Kingdom hearts su Game boy advance, ovviamente no. Invece di ispirarsi a giochi come Final Fantasy 6, Tombi,  Super Mario, Zelda, YS, la maggiorparte volevano creare giochi alla Kingdom hearts o addirittura nientepopodimenoche.....


...Un attimo di suspance...


....Devil May Cry. Il fottuto Devil May Cry. Ma cosa cristo devi esserti rollato per voler creare un gioco 2D ispirandoti a una figata che però funziona proprio perché è 3D? Già i pixelartist giapponesi con anni di esperienza sulle spalle si uccidevano per disegnare le pose dei personaggi tipo street fighter per dare loro fluidità e credibilità nelle combo e nelle mosse e mo arrivi tu cazzo cazzo e speri di creare un gioco graficamente bello con un gameplay dinamico e esplosivo come Devil May Cry GRATIS?! Ma infilati un pino nel culo, per piacere, PER PIACERE.

Un'altra cosa che ho imparato è che un gioco non deve avere una trama per essere bello. Se diverte e intrattiene può anche essere debole. Basti vedere giochi come Demon's souls o Dark souls, o andando indietro con Resident Evil 4, o ancora più indietro con Super Mario o Donkey kong. Super Mario che trama aveva? Salva la principessa dalla tartaruga gigante a tre corna sputa fuoco. E Donkey kong? Ti hanno rubato le banane, RIPRENDITELE!

Queste erano le trame di due leggende nel mondo videoludico, a conferma della teoria che un gioco non deve avere una trama estremamente articolata, basta che il gioco riesca a intrattenere, del resto la decima arte si muove proprio di questo, intrattenendo i giocatori che vogliono appunto giocare!

Ci sarebbero moltre altre regole interessanti che ho appreso, ma che importa dirvele ormai? Sarebbe inutile, il making non è più la mia strada, probabilmente non lo è mai stata, al momento mi sto applicando con la nona arte, il fumetto, che mi sta portando molte più soddisfazioni sia economiche che di crescita.

Ricordo il mondo del making con affetto, ma seguo la mia strada, andando avanti, a passo lento, poi veloce, inseguendo un sogno, anzi, un destino, che un giorno con l'impegno e l'amore raggiungero.

E con soddisfazione.

venerdì 30 novembre 2012

Il popolo che disegna.


Salve a tutti, macchie pixellate in una griglia di photoshop di 600X800 ovviamente raster e non vector perché sarebbe assurdo.

Era da un po' che non postavo sul mio caro vecchio blog. Non ho molta voglia di scrivere, oltretutto di parlare di qualcosa che fosse inerente al disegno o al fumetto perlomeno. Ho partecipato ad alcune conversazioni con amici e "colleghi" su diversi punti che riguardavano l'arte del disegno in generale, che fosse fumetto, illustrazione, dal genere al significato stesso del termine "arte".

Premetto una cosa per chi vorrà dire la sua (Cioè nessuno come al solito): Voi NON siete il libro che avete letto e da cui avete studiato. La materia d'arte è fatta di gusti, percezioni e pareri personali, non è una scienza logica e certa come la fisica o comunque una materia che segue delle regole ben precise e quelle sono. L'arte non vive di assolutismi, ed ognuno è libero di pensare quello che vuole e dire la sua, anche se va contro quello che dice un libro. Certo, se dite che il movimento impressionista era un movimento artistico che si muove in base alle sensazioni di rabbia di un individuo che agisce per pennellate decisi di colori monocrmatici di gusto vagamente cubistico o cose simili, li state dicendo una cazzata e la si segnala, ma dire se qualcosa è arte o meno PER VOI a seconda dei vostri gusti e nel vostro sacrosanto diritto.

Siate liberi di scegliere.

Detto questo, cosa significa arte? Dico per voi, non per quello che c'è scritto su Wikipedia, razza di stronzi.

Per me "Arte" significa semplicemente saper far bene il proprio mestiere artigianale. Tutto qua. Non c'è niente di alto o elevato o le stronzate che dicono dell'arte moderna (Che per inciso per me quelle sono tutte stronzate e non sono assolutamente arte. Un buco in un pavimento o una tela tagliata, seppur con un significato, restano stronzate perché non vedo che lavoro artigianale  ci sia dietro, francamente, non mi suscita alcuna meraviglia, stupore semmai).

Si discuteva anche del perché artisti iperrealistici italiani, i pittori, non se li cagasse nessuno mentre un coreano, Kim Jung ji, o come si scrive, sia così idolatrato da mezzo mondo e chi lo conosce sa a cosa mi riferisco, comunque.
I motivi sono tanti, alla fine si può rispondere con una semplice affermazione che sarebbe un bellissimo FOTTESEGA.

Davvero, ma chi se ne fotte se un artista, indipendentemente dalla capacità passa inosservato più di un altro? Alla fine puoi essere bravo quanto ti pare a disegnare, se non hai carisma, capacità di saper intrattenere e inventiva, non vai da nessuna parte a prescinedere. È un discorso molto più complesso di quel che sembra, con molte variabili che, appunto, variano da individuo a individuo.

Posso dire solo una cosa, perlomeno nel campo del fumetto, gli adetti ai lavori sono sempre, tra loro, molto invidiati. Si invidiano per tutto, dalle capacità di disegno alle cose che possegono alle persone che le seguono. Non saprei dire se questa situazione di misantropia colletiva sia un difetto tipicamente italiano, di sicuro è così tra disegnatori. Tra gli artisti c'è una sorta di bruciore nelle parti basse e più precisamente nella zona del colon, e forse anche oltre, di chi è più bravo dell'individuo stesso o quantomeno di chi ha questa impressione. Io penso che le persone non sono capaci di vedere le loro rispettive qualità ed è per questo che scaturisce la scintilla dell'invidia.

Penso che questa freddezza generale, questa misantropia solitaria, sia un dogma che va assolutamente superato, possiamo dare tanto ma tutti assieme. Si cresce tutti insieme, e come disse Jhon Donne "Nessuno è un'isola", e vi giuro. Vi giuro. Vi giuro.

......Non è una citazione a Lost.

Che schifo di telefilm, madonna mia.

In ogni caso, ci sono moltissime comunità di disegno che trattano di temi varie, all'illustazione classica o a quella digitale, di fumetto, sia di disegno manga o che segue una scuola precisa, tante community che muoiono sempre e piano, proprio per colpa di questa invidia, perché davvero non mi viene da pensare a nient'altro che a questo sentimento che porta alla morte della bellezza sul disegno.

Io penso che dovremmo mettere da parte le nostre divergenze, è solito in noi italiani scatenare polemiche a volte gravi e per motivi che nemmeno i bambini di 5 anni, e si rischia di perdere quello che è lo scopo del fumettista, ossia raccontare una storia illustrata. Io vi segnalo 3 community, rispettivamente sono:

http://deviantart.com/

Non credo abbia bisogno di presentazioni. Se non conoscete Deviantart, siete messi davvero male ragazzi, e mi imbarazza sapere che c'è gente che vuole disegnare e non conosce questo sito.

http://www.oasiscaffe.it/beepp/it/

Una specie di Deviantart italiano, mi pare che sia stata creata da Ezio Gaiadini, ma non ne sono sicuro, in ogni caso ve la consiglio, mai viste così tante informazioni di concorsi e di collaborazioni. Molto bello, molto interessante, estremamente utile. E se volete aggiungermi come amico, sarei felice di accettare la vostra richiesta di amicizia.

http://www.kinart.it/

Il forum di Kinart. O meglio, ERA il forum di Kinart.

Kinart è MORTO.

 Nemmeno i creatori stessi, come Sergio Algozzino, abbastanza famoso fumettista palermitano che ho avuto modo di conoscere di persone a un Napoli Comicon, ci spera più. Tuttavia, benché ormai deserto, continua ad essere la community con le maggiori informazioni esistenti, consigliatissimo. Ho avuto modo di conoscere maestri e persone che lavorano nel fumetto e credetemi, non esiste youtubers o stronzi simili a reggere il confronto. Volete imparare a disegnare? Non ascoltate quei buffoni e chiedete a chi già lavora. Possono darvi informazioni più attendibili e interessanti di chi che sia.

In altre parole ragazzuoli, imparate ad amarvi e rispettarvi l'un l'altro. Dovete mostrare umiltà, discutere tra di voi con rispetto, con toni eleganti di modo da farvi una cultura e poter crescere tutti assieme. Non è forse questo il modo migliore per riportare in alge la community del fumetto italiano? Aumentando il numero e aiutandosi a vicenda, con amore e rispetto?

A volte dedizione e impegno non bastano per poter realizzare un sogno. A volte, si ha solo bisogno di avere la fiducia di qualcuno, e, specialmente, in se stessi.

Un abbraccio.







venerdì 23 novembre 2012

Il ritorno del ragno.

Ma salve neri parenti per caso in un film di Vanzina. Ma meglio vasellina.

Oggi sono qui per parlarvi di un personaggio che non mi sta a cuore. L'uomo ragno.
Avverto solo io come una sensazione di dejavù, o comunque di istinto omicida nei miei riguardi?
Sarà per le sedie? Ma bimbi, non ho avuto il tempo! Mi si sono inceppate le chiavi inglesi, e senza chiavi inglesi come si costruisce una sedia disegnata? È impossibile, e dovrete convivere con questo senso di colpa. Maledetti. La prossima volta non me le rovinate le chiavi inglesi.

In ogni caso, tornado a l'uomo ragno, ho visto da poco un video di Yotobi (se non sapete chi è non capisco perché avete internet a parte per youporn...)

In ogni caso Yotobi è questo bell'uomo qui, in questo video.


Visto il video? Bene, ora capirete perché ogni tanto griderò "LEOPARDIAN!!!"

Con Massimo Ginatempo, un amico sceneggiatore, ho avuto modo di fare qualche ministoria per il nostro amichevole LEOPARDIAN!!!! di quartiere.

Le tavole che posterò non sono complete di baloon e dialoghi, se siete interessati alla storia, per rispetto a Massimo, vi linko la sua pagina facebook NO PANIC.

De, prima di far vedere le tavole premetto una cosa, sono settimane difficili queste, sto portando avanti il mio progetto fumettistico "Cuore Nero" assieme a una new entry, Roberto, che mi sta dando una mano enorme con la sceneggiatura. Probabilmente non vedrete più storie-aborto come quelle dei primi 3 episodi. Col quarto si avvierà la trama, finalmente e ne approfitto anche per linkare la pagina facebook di Cuore Nero, visto che è da qualche settimana che è abbandonato a se stesso, più il blog se siete interessati.

CuoreNeroWebComics pagina facebook  e il blog

Ok, tolta questa piccola nota didascalica di un autore fasullo e immaginario, ecco a voi le tavole di LEOPARDIAN!!
                                                  Spider man sequenza di 6 tavole.

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È stato un lavoro divertente, ma lavorato troppo di fretta, per via delle ulteriori commissioni da fare. Il colore non è questo granché, poi, colpa della mia inesperienza col mezzo, in ogni caso si vede che per questo mi sono rifatto molto all'ultimate di Bandis. Mah, in futuro farò di meglio. Se non per il disegno, quantomeno per il colore. ma mi servirebbe una fottuta bamboo da suonare, se capite cosa intendo. E no, non intendo quello, froci maledetti. A una non prossima avventura!

lunedì 19 novembre 2012

Le sedie.

Salve a tutti invisibili visitatori silenziosi, sono qui per porvi una domanda seria. Molto seria.

Perché non disegnare sedie?

No davvero, conosco moltissime persone che vogliono disegnare fumetti e disegnano un bordello di tavole ma mai nessuno che disegni una sedia. Davvero, ma che discorso è? Metti che fallisci come fumettista puoi sempre fare il falegname!
 Lasciate che vi insegni io a disegnare un paio di sedie! Tranquilli, bimbi, non ho alcuna intenzione di uccidervi il cervello con regole di disegno tecnico e di descrittiva.

Brrrr.

Descrittiva.

Bruttissimi ricordi. Se volete continuare anzitutto vi consiglio di far partire QUESTA canzone.
A parte che da sempre l'ho trovato una materia inutile, e non è che una volta diplomato mi sia stata molto utile, certo uso gli stessi termini, ma è comunque un dettaglio.
Per esempio non avevo la minima idea di cosa significava il termine "Congruente", ricordo in particolare questo termine perché nei disegni di disegno tecnico che facevo (vuoi un po' per colpa del mio quoziente intellettivo un po' per colpa dell'insegnante che non sapeva fare il suo lavoro e un po' per  gli scaprestrati che non faceva eseguire corettamente la lezione e ci si perdeva in cazzate) quando ricevevo una correzione mi veniva sempre segnalato questo problema, e quando chiedevo all'insegnante spiegazioni o era troppo occupata a parlare di stronzate con un mio compagno di banco o mi trattava da ritardato dicendo "Ma te l'ho già spiegato!". Lollete, ricordare queste situazioni mi fa godere ancora di più nel sapere che sono ANNI che la vedo più. Dio se la odiavo, la mia maturità mi ha impedito di andare a insultarla una volta diplomato, come ha fatto un mio compagno di scuola per la prof di matematica. Anche se dubito mi abbia detto la verità, purtroppo le persone qui a Napoli sono troppo strane.

Ma andiamo avanti. Ora vi mostrero quello che facevo a scuola! Eh sì, perché io ho praticamente conservato TUTTO quello che ho fatto a scuola proprio per ricordare i vecchi, ed orribili, tempi scolastici. Ed ora che ho finalmente uno scanner A3 posso condividere con voi la mia merda. Lo so che mi volete bene coprofagi!


Vi ho risparmiato le spiegazioni tecniche, se siete pratici sapete già da voi cos'è che non funziona e poi mi scoccia spiegarvi tutto.
Ma io dico, a che serve il disegno tecnico?  Voglio dire, la giometria serve per un architetto, ma per un arredatore perché dovrebbe importare di disegnare un disegno tecnico? Beh, è descrittiva, bimbi. Significa descrivere in modo preciso un oggetto, rappresentarlo in modo tecnico in modo da poter studiare anche sotto diversi punti di vista tramite varie assonometrie e la proiezione ortogonale. Così da renderene più facile la costruzione in solido e in bene secondar-MA PER FAVORE ORA NON TOCCHIAMO SOCIOLOGIA, DIO CRISTO CASERTANO, ho altri bruttissimi ricordi di quella inutilissima materia.

In ogni caso, ora come ora non disegno più sedie usando gli strumenti tecnici. Non mi serve, è brutto, freddo, insipido e non ha alcun senso ai miei scopi. Li disegno tutti a mano, sono molto più belli da vedere e hanno più senso di esistere quando non sono descrittivi come nel disegno tecnico, sarà che poi il motivo sia perché hanno un differente utilizzo. Ovviamente però se devo inchiostrarle dei righelli li uso!



Ovviamente sono imprecisi, si può sempre sistemare il tutto successivamente. La prossima volta vi farò vedere come disegnare una sedia in modo concreto invece di abbindolarvi con ricordi smielensi e ridicoli per farvi vedere le mie cose, ve lo prometto! Perché non lo faccio direttamente con questo post? Ma perché mi scoccio e perché sono fondamentalmente stronzo, è ovvio! Alla prossima!


mercoledì 14 novembre 2012

Spawn

Nel 2011, tantissimo tempo fa, ci affibbiarono una sceneggiatura pezzotta di un personaggio molto particolare. Spawn.

No, a differenza di Iron Fist, Spawn lo conoscevo, sapevo anche tutta la storia che c'era dietro questo personaggio nonostante non l'abbia mai seguito decentemente.
Un tempo era Todd mcfarlene a disegnare Spawn (Adesso mi pare che fa una comparsata ogni tanto e disegni cover) le tavole erano così:


Poi quando le disegna Greg Capullo (Fantastico autore) sono così:


Che lo so che non è Spawn ma Hunt, ma sempre di quella testata si parla ed è l'unica tavola che sono riuscito a trovare su google. In ogni caso è decente e bello da vedere, ecco. Si capisce cosa succede merito di un bel storytelling ed è un bel disegno personale ma di grande impatto.

.........Ma per il resto le tavole son tutte così:



Il buio predomina. Praticamente in 3 mesi ho visto 3 albi diversi in cui Spawn NON c'è. Che cazzo.
E se c'è nella vignetta dopo sparisce immediatamente. E non ditemi che è l'evoluzione del personaggio, perché una cosa è una scena che viene rappresentata in un certo qual modo, un'altra è quando tutte le storie per tutta il plot interno fa SEMPRE così. Cristo di dio. E no, Hunt non lo è.
AHR AHR AHR SPOoooOOOOooILEEeeeeEEEER!!11

In ogni caso, Ci affidarono una tavola per esercitarci, ed ecco qui la tavola fatta allora:

                                                 Spawn tavola singola.

All Dark Horse characters and the distinctive likeness(es) thereof are Trademarks & Copyright © 1986-2011 Dark Horse Comics ALL RIGHTS RESERVED.



E questo è quello che ho fatto nel corso del 2012:





 Come potete vedere, l'idea del troppo buio in un personaggio come Spawn NON mi piace. Perché? Ma perché Spawn è un personaggio TAMARRO. Fatto di prospettive distorte, inquadrature esagerate ed anatomie  spoporzionatissime, c'è un motivo per cui è un personaggio di nicchia, sono i principali motivi per cui Spawn, a differenza di altri personaggi Image come i Wildcats, è diventato famoso partorendo anche  un videogioco e un film, entrambi di qualità discutibili ma tant'è.

Spawn non è il fottuto Batman che sta nascosto nel buio. Cerchiamo di capire quali personaggi fanno cosa e quali elementi sono classici in esso. Alla prossima!

sabato 10 novembre 2012

Filosofia del corpo.


Per secoli l'uomo si autodefinisce l'animale col corpo perfetto. Cos'è che rende il nostro corpo  perfetto e perché ci riteniamo tali?

Ho avuto il piacere di assistere a una mostra dei corpi imbalsamati con la tecnica della plastificazione del corpo di Gunther von Hagens o anche detto Dottor Morte.

Non c'è niente al mondo che possa riprodurre fedelmente e nei minimi particolari un corpo quanto il corpo stesso. Ho visto i muscoli del corpo nudi, lo scheletro e la sue articolazioni. Ho visto organi e nervi, ho visto molte cose in questa mostra che mi hanno aperto la mente. Non siamo tanto diversi dalle macchine che tanto ci applichiamo nel costruire. È quasi inquietante come ogni singola parte del nostro corpo abbia un funzionamento preciso e logico, quasi incredibile che siamo figli del caso. Studiare il nostro corpo  ti fa quasi credere che siamo stati creati minuziosamenti nei minimi particolari da qualcuno, purtroppo per noi, almeno secondo me, ne dubito fortemente.

Ma non tocchiamo argomenti che c'entrano poco o niente con questo post.

Come sapete, voglio diventare un fumettista, tuttavia cercando di mantenere una certa qualità artistica nel disegno. Penso che se sei bravo con gli acquerelli, l'inchiostro, olio, tempere o il cazzo che ti pare, se sotto non c'è un buon disegno  farai schifo sempre e comunque. Indi per cui ho messo da parte questi strumenti (Non abbandonati!) per cercare di migliorare la qualità del disegno sotto. L'ABC del disegno, la bibbia di ogni disegnatore di questo mondo, il santo patrono dei disegnatori forse il vero e proprio creatore del disegno: Leonardo da vinci.

(Sì, lo so che lo odi e preferisci Michelangelo, amore mio, ma è innegabile che la maggior parte delle cose artistiche e scientifiche che conosciamo lo dobbiamo principalmente a Leonardo)

Leonardo da vinci, per chi lo ha studiato, sa che lui ha studiato davvero il corpo umano. Dissoterrava i cadaveri, compiendo atti "sacrileghi" e rischiando moltissimo pur di acculturarsi e capire cose ci fosse realmente nel nostro corpo. Lui, prima di chiunque altro, avrà capito che siamo macchine perfette perché imperfette.
Ecco, vedere la mostra del dottor Gunther von Hagens mi ha fatto provare la stessa sensazione di Leonardo da Vinci. Lui provava timore, rispetto e una profonda curiosità nello studiare quei cadaveri, studiò il corpo di un anziano con cui chiacchierava il giorno prima. Ora, io non ho idea di che persone fossero gli individui che ora sono esposti nelle mostre del dottore, ma posso capire una cosa: Grazie a loro, io ho imparato molto del nostro corpo e loro, spero, "vivranno" in eterno.

Come tutti quelli che sperano di realizzare i propri sogni nel disegno, anch'io ho studiato anatomia anche prima di vedere la mostra, poiché ne sono da sempre rimasto molto affascinato. Qui potete vedere alcuni miei studi.



 


Studiare l'anatomia. Disegnarla, smontarla, CAPIRNE i segreti. Da sempre l'uomo non fa altro che cercare la risposta del perché esistiamo dentro noi stessi. Quella risposta non credo verrà mai colmata, ma il modo in cui si muove il nostro corpo è troppo preciso per essere frutto di un caso. Chissà che un giorno avremo le risposte alle domande che da sempre ci tormentano.

In ogni caso, disegnare l'anatomia umana è la cosa più difficile che si possa fare. Potrai disegnare per giorni e giorni dei corpi e dire anche di saperli fare, fallendo. Come ci disse al corso Gianluca acciarino, l'anatomia è la cosa più difficile da capire prima di disegnare. Va affrontata con umiltà, poiché persino un orecchio, se non realizzato nel modo corretto, potrebbe rovinare il tutto.
 Un busto che ruota, i muscoli che si intersecano e si contraggono, le ossa che sporgono.
L'anatomia è una e una soltanto. È  soltanto lo stile che vi può permettere di deformarla come più vi piace, ma non c'è niente di più classico della realtà stessa. Disegnatevi, voi e chi vi sta intorno. Tutto ciò che vi circonda, abbiate fame, sempre. Ma ricordatevi una cosa: Dubitate SEMPRE delle vostre capacità.

-Dubitare di sé stessi è il primo segno dell'intelligenza.- Ugo Ojetti

lunedì 5 novembre 2012

Perché il cosplay è il male.



Un post contro i cosplayer. Perché un post simile? Perché è il momento che qualcuno parli di come stanno le cose sul serio sul perché sono il male. Premetto una cosa, anch'io ho fatto cosplay, ok? Semplicemente, a maggior ragione, proprio perché l'ho vissuto anch'io in prima persona ne ho tutto il diritto di parlarne male senza cadere nella contraddizione. Per cui, se qualcuno verrà da me a dirmi "Eh, ma tu hai fatto cosplay", mi puppi anche la fava. Grazie. Ora.... Partiamo dall'inizio, cos'è un cosplay?

Il cosplay è un hobby (In teoria, poi vi spiego con calma il perché), ossia,  un individuo o un gruppo di persone si travestono dai loro personaggi preferiti e sono detti COSPLAYER. Ora, non c'è niente di male nel voler omaggiare in tal modo la propria opera preferita. Già. Questo fino a qualche anno fa, però, quando il cosplay era appunto, solo un hobby di nicchia. Le fiere del fumetto non dovrebbero più chiamarsi fiere del FUMETTO ma fiera del COSPLAY. Il cosplay ha mostrato come i ragazzi di oggi siano stupidi e senza cervello, da evitare completamente esattamente come dice Guglielmo Scilla (Willwoosh).

Per chi se lo stesse chiedendo, QUI trovate la spiegazione su quanto ho detto riguardo il famoso youtuber.

Raccontaci qualche vicenda, Mauro. Spiegaci il perché i cosplayer sono da evitare.

Basta andare su Age of cosplay per avere tutte le storie ridicole che girano attorno a "questo modo di fare arte". Si, lo so, ho appena detto una grandissima puttanata, ma vi giuro che è quello che dicono questi sfigati che si travestano alle fiere. Seriamente? Arte significa mestiere, mestiere significa lavoro e guadagnare soldi. Che cazzo c'entra un hobby fatto a cazzo come mestiere io non lo so.

È vero, ci sono stati cosplayer famosi come Gabriella Orefice, per esempio, che sembrano avere una figura professionale in questa stronzata che non può chiamarsi assolutamente mestiere. Ma sono casi isolati, non è una cosa raggiungibile da molti. Inutile parlare della falsità e l'infantilità che c'è dietro.

Mauro, ma perché ti arrabbi tanto? Alla fine vivi e lascia vivere, prima o poi questi idioti si renderanno conto da soli di essere ridicoli, proprio come hai fatto tu.

Eh no, caro mio lettore invisibile e anonimo. Lascia che ti spieghi una cosa: Ora, se questi idioti crogiolassero nel loro brodo, non me ne importerebbe una fava di quello che farebbero, ma il motivo di tanto astio è che per colpa loro, come dicevo prima, le fiere del fumetto stanno morendo. Non si possono più definire fiere del fumetto in quanto tale, basti solo vedere ciò che hanno detto al TG sulla fiera a Lucca.
Tre minuti di servizio al TG su Lucca senza che non si nomini nemmeno il fumetto o, figuriamoci, illustrazione. Parlano di cosplayer, di videogames, di "cultura pop giovanile".
Emblematico della situazione in Italia direi. Un fumettista/illustratore viene inquadrato per sbaglio e nemmeno si commenta chi è e cosa fa. Quasi fosse lì per caso. Meglio inquadrare una cosplayer mezza nuda  che per l'occasione è disposta a mettersi in una posa da troia! 


Che schifo, e hanno il coraggio di chiamare "manifestazione culturale" una cosa del genere?

Al Napoli Comicon del 2011 parlano di GRANDISSIMO SUCCESSO.
Ma dove? Trentacinquemila visitatori non sono un grande successo, se questi si limitano a comprare il biglietto per entrare in fiera e  fare foto di cosplayer gnocche per poi farsi i' pesc' n'man a cas lor (traduzione: Le seghe a casa loro).

Lo staff del comicon ha fatto pagare anche oltre i 100 euro a metro quadro lo stand, i commercianti dunque si sono visti costretti a mettere prezzi esorbitanti per rifarsi delle spese che non hanno potuto rifare per via dei prezzi alti. È innegabile che la maggior parte della colpa vada allo staff del Napoli comicon, ma soprattuto dei cosplayer. Ho visto in fiera persone che di fumetto non sanno manco cosa sia, e che venivano solo perché c'erano le zoccole in cosplay mezze nude. Seriamente ragazzi, la gente dovrebbe smetterla di parlare e fare le cose manco fosse una religione o lo scopo della loro vita. Parlano di "Arte" senza minimamente sapere che cosa significa davvero, e quel che peggio è che ridicolizzano quello che gira attorno a quelle fiere che dovrebbero sempre essere "manifestazioni culturali".

Manifestazioni culturali? Mi ricordo quando divisero il Napoli comicon in due zone, il mercato alla mostra d'oltremare e tutta la sezione "culturale" al castel sant'elmo. Inutile dirvi che al castel sant'elmo non andò nessuno. E ovviamente la maggior parte delle persone che stavano al castelloì non verranno più al napoli comicon quasi sicuramente e con la ragione dalla loro parte.
Se consideriamo che anche i commericanti hanno detto che il prossimo napoli comicon non esporranno più niente, stiamo apposto. La Panini ha dichiarato che proporrà uno stand solo a Lucca, ma sembra, almeno per il momento e per fortuna, solo una voce.

Vi prego, salviamo il fumetto italiano. Evitate di fare cosplay. Anche solo per due giorni nella fiera. Permettete a noi poveri cristi che vogliamo campare di fumetto di farci fare la nostra manifestazione culturale. Vi prego. Portate altrove la vostra stupidità, ne abbiamo fin sopra le palle.



domenica 4 novembre 2012

Dov'è il fumetto italiano?


Ecco qui. Cos'è questo logo? Un logo, appunto. Serve a rappresentare la fiera del fumetto più importante in Italia. E un tempo, in Europa. Sì, un tempo. Ora quale fiera è più importante in Europa?
Angouleme. In Francia. Perché?

Angouleme.

Lucca.

È brutto paragonare. Ma è così. È un dato di fatto.

I Francesi hanno più stile di noi Italiani, specie nel campo editoriale.

Dov'è il fumetto italiano?

Onesto, dov'è?

Bonelli? Soltanto questo è rimasto? Davvero? Siamo arrivati a questo punto?
Ne parlavano anche Dario  Moccia e Domenico Guastaferro, due youtubers famosi, di cui Domenico ho avuto il piacere di conoscere di persona.





Loro due possono spiegarvi meglio di me. Guardate entrambi i video prima di continuare e capire dove voglio andare a parare.

Fatto? Bene.

È arrivato il momento di farci delle domande.
Cos'è che sul mercato vende di più attualmente? I manga? Ok, è un dato di fatto. Se io vado dal amico sotto casa che non sa un cazzo di niente di fumetti, dice Dragonball, cavalieri dello zodiaco, o più attualmente Onepiece.
Parliamo di fumetti italiani però. Bonelli è il più grande editore in italia. Testata che vende di più? Tex. 

Perché?

Secondo me dovremmo continuare a farci delle domande. Perché Tex vende? Perché i lettori sono tutti vecchi nostalgici? E se fosse così, perché fumetti per 20enni, per esempio, non vendono? È davvero il fumetto in sé a non attirare nessuno? No, penso che i più giovani, come i vecchi, continuano a leggere i fumetti che leggevano quando erano ancora più giovani, più per abitudine e per moda che per passione. Quindi che cosa si fa? Secondo me, si dovrebbe mirare a lettori giovanissimi, e "accompagnarli" nella crescita.

Sbagliato.

Io non ho mai seguito la Dc, per esempio, ora col reboot la sto seguendo, e ho 22 anni. Non sono mostruosamente giovane. Quindi questo discorso non è completamente esatto.
 A me non dispiacerebbe una rivista tipo Shonen jump in giappone, o skorpio. Una rivista che esce due volte al mese, che si paga massimo 2 euro che però contiene almeno 4 fumetti italiani diversi. Ma temo che non funzionerebbe. Shonen jump ha lanciato manga del calibro di Onepiace e Naruto, famosi a livello mondiale. Può un italiano fare prodotti che possano diventare famosi a livello mondiale? No. Perché? Perché lo sceneggiatore italiano non ha assolutamente la mentalità del fumetto. Diciamoci le cose in faccia. Il fumetto È un mezzo di comunicazione che DA SEMPRE coinvolge i più giovani. Ma ormai non è più così da tempo. ECCO perché i manga fanno i soldi e noi italiani ci facciamo in culo. Perché abbiamo dimenticato qual è il vero target del medium del fumetto. Siamo talmente accecati dall'idea che sia una cosa infantile da volerla a tutti i costi plasmarla in qualcosa di più alto POI ci lamentiamo della mancaza di prodotti. Ma avete mai visto la maggiorparte dei manga come sono disegnati o di cosa parlano?


DI MERDA. La maggior parte dei manga È merda purissima, eppure vende.

La verità è questa, dobbiamo capire COSA e COME vogliamo fare quello che si è deciso di attuare.

Servono testate nuove, il target devono essere i giovani. I GIOVANI. È così difficile capirlo?

Voi cosa ne pensate?

martedì 30 ottobre 2012

O' ragn!

Nel lontanissimo 2011 alla comix ci affidarono una sceneggiatura di due tavole su un personaggio particolare. Spider man, l'uomo ragno. Non sono particolarmente affezzionato a questo personaggio, benché ho letto molti fumetti che lo riguardassero, perlomeno seguendo la continuity.


Questa è tutta la mia collezione di Spider man. Non ho molto, e francamente preferisco Venom, quello nuovo che, come potete vedere, sto seguendo dal primo numero. Mi piace molto, tranne ultimamente con la saga del circolo dei quattro. Diavoli, demoni, un personaggio che si chiama CUORE NERO. CUORE NERO?! Che cazzo, nigga stole my name! Dio casertano turco e greco,
non avete idea delle bestemmie volate. Tecnicamente ero già da tempo a conoscenza dell'esistenza di Cuore Nero nella Marvel, ma  perché lessi un storia degli anni 80, circa, di Devil contro suddetto personaggio. Da li, non ne ho sentito più parlare per cui pensai che era stato messo nel dimenticatoio o cancellato, sicuramente l'avevo rimosso dal mio di cervello, comunque. In ogni caso tocca pupparsi.

De, basta con queste scemenze personali, passiamo alle stronzate che sono più divertenti.
Qui le tavole fatte per la comix nel 2011.

 Spider man sequenza di 2 tavole.
             All Marvel characters and the distinctive likeness(es) thereof are Trademarks & Copyright © 
1941–2012 Marvel Characters, Inc. ALL RIGHTS RESERVED.



E qui ci sono le tavole che ho rifatto quest'anno, per vedere un po' i vari miglioramenti fatti.



Anche questa volta, le ho lasciate solo a matita, mancanza di tempo e altre, ho lasciato le tavole così.
Ma non credete eh, sto studiando molto il personaggio, è perfetto per studiare dinamismo nel corpo, e non avete idea di quante versioni di Spider man sto osservando e studiando, dalla Pichelli a Madureira al classico Buscema. Di tutto e di più.


Beh, con questo vi saluto, nerds. Vado a dormire, che domani mi aspetta la ghigliottina. LE CORREZIONI TAN TAN TAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN.